Tutto ebbe inizio a 25 anni.
Ero al cospetto di quelle che per me erano, in quel momento, le montagne più belle del mondo, montagne che hanno segnato la mia vita e storia alpinistica. Col naso all’insù, guardando i ghiacciai lambire quelle fantastiche pareti granitiche sognavo il momento di scalarle. Il vento sferzava senza sosta e il tempo volgeva al bello ogni 15 minuti, alternando bufere di neve a momenti di calma.
In ritardo di almeno 10 anni, risposi alla fatidica domanda, proprio mentre il Fitz Roy, ignaro della mia presenza, si stava rivelando oltre la cortina di nubi: “Ma, che cosa vuoi fare da grande?
Era il 1989. Cinque anni dopo ottenni il diploma di Asp. Guida Alpina e l’anno successivo di Guida Alpina. Avevo trent’anni.
Prima di allora moltissimi lavori: commesso e lavapiatti, portiere d’albergo e fattorino, muratore e magazziniere, tappezziere e artigiano; in molti luoghi: Brescia, Edimburgo, Londra, Madonna di Campiglio e poi spedizioni e avventure in tutta Europa oltre a tre stupende esperienze in Patagonia, nel nord dell’Argentina e in Malesia.
La montagna, l’alpinismo e l’avventura mi avevano mosso per mezzo mondo; e mi avevano portato ad una scelta di vita così forte come essere una Guida Alpina. Ora sono iscritto all’albo della Regione Lombardia.
Iniziai subito a fare la Guida a tempo pieno, ero già pronto con la prima campagna promozionale: “The Italian Way” solo in inglese, l’impresa fu difficile ma piena di soddisfazioni. Poi venne “Alpinando” nella zona del Garda, dove abitavo; poi venne “Liberavventura”, “Sinemora”, “Liberavventura Voaggi srl”, “Esperio”, e infine Emontzioni.
Creai e avviai i parchi avventura: “Miniera Avventura” a Collio V.Trompia, poi venne “Pineta Avventura” (progetto a Massa Carrara) poi a Salò il “Rimbalzello Adventure” (ancora attivo).
Fui promotore e consulente di “Sportout” e collaboraai con “Famiglia in Festa”, fiere espositive dell’Outdoor a Brescia.
Organizzai e fui uno dei due atleti di “Dalle nuvole al mare e viceversa”: 20 attività, 4 giorni, 450 km; poi “Osare” ambiziosissimo progetto, ma non riuscii a trovare fondi; e poi ancora “Moveout” Attività outdoor per tutti…
Alcune iniziative furono fallimentari, altre portarono i loro frutti, tutte formarono la persona e il professionista che sono adesso.
Ho accompagnato molte persone su montagne vicine e lontane; non sono però mai stato un alpinista o una Guida dell’estremo. Propongo cose facili o relativamente difficili, la gestione della sicurezza viene prima di tutto.
Tra le tante domande che un uomo si pone, mi sono sempre fatto anche la classica domanda: “Perché faccio alpinismo e perché lo faccio fare agli altri?”.
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